Una delle domande più frequenti che ci pongono i partecipanti ai corsi di formazione per l’utilizzo delle piattaforme aeree riguarda l’obbligo di indossare l’elmetto di protezione munito di sottogola sul cestello.
I rischi relativi a caduta di oggetti dall’alto , addosso agli operatori sul cestello sono molto limitati.
È più facile che cadano attrezzi o materiali dal cestello verso il basso per errore degli operatori…
In effetti corrono più rischi le persone a terra che non in alto: quando un oggetto cade dall’alto non è scontato che rimanga all’interno dell’area protetta e segnalata. In base all’altezza e al peso dello stesso questi può arrivare a terra , ribalzare e colpire al di fuori delle protezioni persone terze ignare del pericolo!
Se poi entriamo nello specifico, se dovesse cadere dall’alto un oggetto di vetro all’impatto con il suolo, le schegge diventerebbero veri e propri proiettili che potrebbero ferire chi si trova nelle vicinanze.
Nei manuali di uso e manutenzione delle piattaforme aeree, i Costruttori impongono questo obbligo a tutte le persone che salgono sul cestello, con lo scopo di proteggere il capo da urti e colpi.
La protezione del capo diventa fondamentale in caso di espulsione in quota dell’operatore dal cestello.
Qualora si verificasse una di queste situazioni:
- Cedimento meccanico del cestello
- Cedimento del braccio
- Cedimento del suolo
- Urto della piattaforma aerea da parte di un altro mezzo
- Ribaltamento per vento
- Ribaltamento per sovraccarico
l’operatore verrebbe espulso fuori dal cestello verso il vuoto. Nella caduta l’operatore potrebbe andare a sbattere contro i bracci della piattaforma aerea o contro la struttura adiacente e rimarrebbe sospeso nel vuoto. A questo punto diventerebbe importante recuperare nel più breve tempo possibile l’operatore perché le cinghie dell’imbracatura di sicurezza andrebbero a stringere in maniera inesorabile le gambe all’altezza dell’inguine , bloccando l’arteria femorale e provocando la necrosi.
Se l’operatore sospeso in quota rimane cosciente i soccorsi ( 115,118 ) hanno più tempo , perchè lo stesso a intervalli di 60/120 secondi , tirandosi verso l’alto con le mani facendo forza sul cordino dell’imbracatura permetterebbe di scaricare la tensione delle funi sulle gambe.
Il secondo operatore a terra inoltre, se la piattaforma aerea fosse stabile, potrebbe manovrare i bracci e avvicinare l’operatore sospeso verso un punto di sbarco .
Se invece l’operatore ha perso conoscenza , nulla di quanto sopra descritto sarebbe possibile e l’intervento dei VV. FF dovrebbe avvenire, traffico permettendo, entro i 10 minuti successivi.
Trascorso questo tempo le cinghie dell’imbracatura di sicurezza inesorabilmente bloccherebbero la circolazione femorale provocando la morte della persona.
Indossare correttamente l’elmetto di protezione con il sottogola aumenta notevolmente le possibilità dell’operatore di venire recuperato sano e salvo.
Peccato che la mancanza di formazione e la poca sensibilità da parte degli utenti verso la sicurezza faccia spesso correre rischi inutili.